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sabato 28 febbraio 2015

dialogo tra "Se" e "MA"

SE:  sono piccola,contenuta...MA...!!!

MA: SE fossimo più grandicelle ci prenderebbero più in considerazione !!
SE: quando vedo certe parolone che si allungano sul bianco
       come se  l'importanza dipendessedalla somma di più lettere ;
MA:  grandi e grosse ,a volte,piene di boria,rumorose !
SE:  in effetti ci sono parolone in ONE che solo a sentirle ci riempiono la bocca !
        MA dubito  della loro consistenza !
MA: la concorrenza è forte ! hanno sempre attentato alla mia esistenza.
SE:  di chi parli?
MA: parlo di PERO',BENSI', INVECE....vogliono ,come si suol dire,farmi le scarpe !
SE:  SE ci fai caso,gli avversari sono tanti! sotto questo profilo sto tranquillo !
        e poi diciamoci la verità sono o non sono capace di cambiare il destino delle cose ,
       degli uomini,degli eventi ??
        tu ,scusami la presunzione, potresti semplicemente ritardarli !
MA: vuoi dire che conti più di me ?
SE:  volendo fare un paragone ,tu, sei una virgola ; io... ,un punto fermo !
MA: e secondo te sono meno importante?
SE : riflettici sopra ! SE io ,in questo momento ,non fossi qui a perdere tempo con te ,
        tu non avresti motivo di ragionare! il nostro dialogo non esisterebbe :
        silenzio,indifferenza !
MA: è meglio essere sempre prudenti in attesa dello sviluppo degli eventi !
SE:  ah, ah, ah , il mondo alla rovescia! la realtà è sotto gli occhi di tutti;
        piaccia o no , avrebbe potuto essere diversa MA questa è un'altra storia.
MA:Faccio respirare ;do agli altri il tempo di pensarci ;non sempre si è sicuri del dopo!
SE:  quando ci sono delle scale o si scende o si sale ! il passo deve essere sicuro !
       l'alzata della gamba o la sua calata devono essere proporzionate all'altezza
      dello scalino se no si finisce all'ospedale.
        E' semplicemente dannoso essere indecisi !!
MA:in definitiva  la Storia non si fa con i MA, ma ho sentito dire che non si fa neppure con i SE!!
SE;  non ti posso dare torto !!




 

martedì 24 febbraio 2015

Le porte generatrici

Nell'ordine prestabilito delle cose "le porte generatrici"hanno fatto la Storia dell'umanità oltre ad essere state un mezzo di sostentamento nei momenti più difficili della sopravvivenza.
Le suddette sono state sempre tenute aperte per le ambizioni più sfrenate e per gli scopi più reconditi
ma chiuse di fronte a forzature e prepotenze.C'è da chiedersi se la natura non abbia favorito le entrate e le uscite per la salvaguardia della specie.Di sicuro la quantità numerica in uscita, anche se insignificante rispetto alle entrate ,è impressionante.Allora come si fa a parlare di solitudine?  E' proprio questo il punto: si esce da soli, nudi e crudi fino all'entrata, questa volta in un altro posto,
con i piedi in avanti.Di nuovo la natura cerca in tutti i modi di riempire questo vuoto permettendo l'accoppiamento
ma da un resoconto di due che stanno insieme leggete che cosa di inconciliabile ne può venir fuori.

x (l'uno o l'altra)  sente freddo                                              y  sente caldo ;
x accende i termosifoni                                                         y li spegne ;
x  guarda la televisione o legge                                             y ascolta la radio;
x  vorrebbe partire per un posto                                            y vorrebbe partire per l'altro ;
x desidera il pesce                                                                 y  mangia la carne;
x è sordo                                                                                y  non vede;
x ama i suoi                                                                           y  ama i suoi ;
.......................
l'elenco è aperto all'infinito....alla fine si preferisce esser soli.          c.s.

giovedì 19 febbraio 2015

Della follia degli uomini.

Tra gli esseri viventi l'uomo è il più abominevole.Non è vero che usa la ragione.E' sempre quest'ultima a soccombere.La cosa più sgradevole è il fatto che gli eccidi più feroci vengono commessi in nome di una religione.La Storia è piena di questi eventi e  non vale la pena ricordarli.
"La religione"diceva Voltaire "lungi dall'essere un alimento salutare si tramuta in veleno in cervelli infetti".Che cosa ci sta succedendo ? a che cosa valgono le conquiste se poi quel maledetto io prevale
fino al punto di non ritorno.Siamo davvero nati male ?  siamo condannati a scannarci gli uni con gli altri? Non vedo luce in fondo al tunnel.La follia è mondiale  e le religioni possono diventare  in ogni dove, fanatismi ,esaltazioni sociali,idolatrie.Neppure dal libro dei libri  mi viene conforto.Come può diventare l'unto del Signore, e il prescelto tra gli uomini, David che" a capo di seicento vagabondi rovinati dai debiti e dai delitti rapina i suoi compatrioti;Un uomo che progetta di scannare Nabal e tutta la sua famiglia perchè non voleva pagare le decime;Un uomo che  vende i suoi servigi al re Achis ,nemico della sua nazione per poi liberarsi pure di lui.Un uomo che massacra in alcuni villaggi perfino i poppanti,che fa morire, sotto seghe,erpici,asce,e in fornaci, abitanti di alcuni villaggi.Un uomo che inganna Saul e ne uccide figli e nipoti.Quello che accade oggi ,(il sangue di giovani sgozzati che spumeggia sulla scogliera  di un mare), a confronto, è piccola cosa.A volte penso di rifugiarmi in una caverna e ritornare ad essere quello di prima ma poi penso che per sopravvivere dovrei procurarmi da mangiare ed allora la storia ricomincerebbe d'accapo.Dovrei rivolgermi a  un Dio  ! dovrei uccidere o essere ucciso.Bestie nient'altro che bestie!  c.s.

domenica 15 febbraio 2015

Salvatorecapitano: "il mocio"

Salvatorecapitano: "il mocio": Dove volete che mi trovi (sempre che v'interessi), all'inizio di agosto, se non al mare spiaggia libera (non si paga per entrare).E&...

venerdì 13 febbraio 2015

La gioia nel dare.......

Non c'è migliore predisposizione nelle persone di dare .......(la frase non è completa) dicevo di dare... consigli.Si è sempre felici quando ci capita.Ci sentiamo indispensabili, generosi e protagonisti ma fino a che punto lo siamo se dall'altra parte oltre ai consigli ci si stende la mano ? Allora sentiamo che la voce s'indebolisce ,che il piacere di esortare,di incitare di incoraggiare si sminuisce fino all'esclusione del coinvolgimento cercando quasi sempre una via di uscita che ci possa salvare. Eccovi due esempi tratti dai miei ricordi: Distesa sulla poltrona, nello studio di una psicanalista, una non più giovane signora si trova a raccontare la sua esagerata passione per un più che giovane conoscente.La sbandata è forte e dagli imprevedibili sviluppi. La dottoressa avvezza alle più strane storie dei suoi clienti tira fuori il suo armamentario di conoscenze e nel più completo e tranquillo spirito della sua professionalità si prodiga nelle raccomandazioni, nei suggerimenti del caso.E' contenta di dare il massimo. All'orecchio della cliente i consigli risultano risolutivi e convincenti fino al punto di riconoscersi nella giusta posizione di continuare la relazione col suo giovane amante.Quando la professionista viene a rendersi conto che la persona di cui si parla è quella del giovane figlio, tutto cambia.Dalla sua bocca le parole fanno fatica a venir fuori e i consigli fino a quel momento elargiti abbondantemente si prosciugano.Non c'è più tempo di tornare indietro.La mano della sua inconsapevole cliente resta stesa. secondo esempio: Un contadino, dal cervello fine, accortosi che le sue salsicce ,appese in cucina ,erano finite nella bocca di un cane cerca il proprietario per chiedere ed ottenere il risarcimento.Viene a sapere purtroppo che il padrone del cane è un uomo di legge e abbastanza spilorcio.Pensa di portarsi un compare, come testimone, e chiedere un consulto.Chiede all'avvocato : se uno viene derubato delle sue salsicce perchè un cane le ha mangiate ha diritto al risarcimento, conoscendone il proprietario? L'avvocato si spende nel rassicurarlo della ricompensa del danno .Si prodiga nel consigliarlo ma quando viene a sapere che il proprietario è lui senza perdersi di coraggio si dichiara pronto alla ricompensa lasciando nello sconcerto incredulo il contadino.La gioia del contadino purtroppo dura poco. Subito si traduce in rabbia quando l'avvocato gli presenta il conto del consulto che è molto al di sopra del risarcimento. c.s.

sabato 26 aprile 2014

E' tempo di emigrare.

Raccogliere le idee;eliminare le cose superflue;restare al necessario.Tutto si riduce ad una condizione di attesa,di momenti che verranno come è già successo e succederà.Niente rimpianti!tutto è nell'ordine delle cose.Si pensa innocentemente che siano soltanto gli altri ad emigrare.Non si pensa che noi siamo gli altri.Guardi le tue cose ,le tue mani ,la punta delle scarpe,gli affetti riposti su animali e cose ,sulle persone vicine e l'accompagni con uno sguardo carezzevole di abbandono.Te li porti dentro.Segui il cammino già fatto ,dell'erba fresca tante volte calpestata e sempre a risorgere per accompagnare il tuo cammino,Il passo è lento e meditato.Ogni tanto di quell'erba strappi un filo e te lo metti in bocca ad assopare la natura.I suoni e le persone d'intorno li senti tristi.Un cane abbaia e tu pensi al calore del suo messaggio nella casa del suo padrone.Il camino è acceso :il fumo sopra il tetto lo conferma.Curva ,là,in fondo alla valle un'ombra si muove a rompere la consistenza di un forte groviglio di rovi. Le speranze "belano" perchè hanno sete e chiedono di calmare l'arsura ad un casuale ruscello.Sanno che tutta la loro fatica avrà fine nel posto ritrovato.Una di esse arranca per le ferite ad una gamba e si prodiga al pari delle altre per non restare indietro:sarebbe la sua fine,per essa e per quello che porta in grembo pronto a rinnovare gli eventi.Si va avanti !si lascia sempre qualcuno e qualcosa .Il ricordo è necessario .Il tempo è di emigrare.c.s.

venerdì 25 aprile 2014

La pazienza come materia di insegnamento.

La pazienza è una disposizione degli esseri umani ad agire e fare agire meglio.E' in verità una virtù che si acquisisce e si fa conoscere nel tempo ma guai a non farla propria. In nessun tipo di scuola purtroppo si insegna la pazienza come disciplina a sè stante neppure nelle scuole militari o negli ordini monastici.Si impara giorno dopo giorno e maestra di questa disciplina è la vita. Il bambino che non ha esperienza di vita non è minimamente paziente. Sarebbe molto più facile per l'equilibrio fisico e mentale essere educati fin da piccoli ad avere nel cervello un angolo riservato, " una cassetta di sicurezza ",dove depositare le regole per servirsene in caso di necessità.Eccovi Alcuni esempi in cui la pazienza non avendola la si deve imparare: La persona che sta in carcere. Qualunque sia la sua colpa sicuramente dovuta alla non pazienza, deve scontare la pena dentro una stanzetta fatta su misura e condivisa con altri ,deve ascoltare quando non ha vogllia ;deve misurare i movimenti dei suoi passi nel ristretto spazio della stanza; deve stare calmo e non farsi prendere dall'ira(molto difficile per questo motivo si trova dentro)deve saper respirare e costruirsi uno spazio anche interiore in cui eventualmente rifugiarsi;deve saper sognare e mantenersi misurato nei desideri di ogni genere. L'ammalato: deve abbandonare le sue abitudini;deve saper dormire in posizioni molto scomode ;deve saper star fermo se la necessità terapeutica lo impone.deve saper accettare situazioni imbarazzanti e accettarle senza mortificazione. Il militare : dedito all'obbedienza,è quello che più di tutti deve misurarsi con la pazienza,con le regole molto rigide del suo servizio militare accettando livelli di sopportazione che lo potrebbero portare anche al suicidio. A mio modesto parere la pazienza si dovrebbe insegnare in ogni grado e ordine di scuola come materia formativa del carattere forse e dico forse ci sarebbero meno guerre nel mondo .